COSTA MARCHIGIANA

CRISI SISMICA COSTA MARCHIGIANA

Con un evento di ML 5.7 (Mw 5.5) alle ore 07.07 (Lt) il 9 novembre 2022 ha avuto inizio una importante sequenza sismica localizzata a largo della costa marchigiana, tra le province di Ancona e Pesaro.

La scossa più forte, seguita circa 45 secondi dopo da analoga di Mw 5.2, preliminarmente individuata a circa 8 km di profondità è stata fortemente avvertita in tutta la fascia costiera dalla Romagna all’Abruzzo, oltre che, ovviamente, in tutto l’entroterra marchigiano, umbro, ed emiliano, con risentimento anche in altre città del Centro Italia.

Il 20 novembre alle ore 06.20 è stata registrata una ulteriore forte scossa pari a ML 4.3, la più forte fin’ora dopo quelle iniziali.

Sia dall’interpretazione del meccanismo focale di sorgete, che dalla ormai consolidata conoscenza scientifica della zona, la sequenza si è originata lungo un segmento del cosidetto Thrust “Conero Offshore”, che più o meno costituisce il limite tra lo slab della zolla adriatica ed il fronte esterno del sovrascorrimento appennico. Il tratto ad oggi interesato costituiva una vera e propria “lacuna sismica”, se si considerano i forti terremoti avvenuti lungo la faglia nei secoli scorsi, ovvero nel riminese (1976 e 1916) con magnitudo stimate di M 5.8, a Senigallia (1930) di M 6.0, ad Ancona (1972) di M 5.3 e, in epoca più recente, nella zona di Monte Conero (2013) di M 5.

Se da un lato in gran parte della fascia costiera fino ad Ancona gli effetti di danno sono stati molto sporadici e di basso grado, lo stesso non può dirsi per il capoluogo regionale. Sia in città che nelle zone limitrofe volte a nord, sono stati accertati alcuni danni anche strutturali di discreta rilevanza ed un numero importante di danneggiamenti ad intonaci e divisori di abitazioni, scuole ed edifici pubblici. In alcuni casi si è resa indispensabile l’evacuazione delle persone a seguito di dichiarata inagibilità.

La nostra rete, già presente in zona da tanti anni con 4 stazioni, ha attivato sin dallo stesso giorno due unità mobili, dotate di strumentazione a sei canali (3 sismografi + 3 accelerometri), che continuano a fornire in tempo reale esatti ed interessanti dati sullo sviluppo della sequenza. Maggiori informazioni sono disponibili costantemente sul nostro gruppo FB.

ultimo aggiornamento 2 dicembre